05.12.2013

Expat life: bimbi expat

05.12.2013

Expat life: bimbi expat

Bimbi Expat__banner

Con questo post sono arrivata all’ultimo appuntamento con Expat Life e per concludere questo piccolo ciclo di racconti di vita all’estero non poteva mancare l’esperienza vissuta come mamma. Ovvero lo sguardo rivolto alle mie figlie, catapultate al di là delle Alpi durante un piovoso autunno di qualche anno fa, quando entrambe erano ancora al di sotto dei tre anni.
Quando hai dei figli e decidi di andare a vivere in un altro paese il primo pensiero va a loro. La prima cosa che racconti a te stesso è che per loro sarà una grande opportunità. Te ne convinci da solo e tutti te lo confermeranno con assoluta convinzione.
A posteriori posso affermare che è vero, è una incredibile occasione che va ben oltre l’acquisizione di una nuova lingua.
Tuttavia il cambiamento è di tale portata che bisogna mettere in conto anche qualche  fattore non prevedibile a priori. L’importante è essere sempre consapevoli che non c’è nulla di cui preoccuparsi. È da considerarsi piuttosto normale che spunti fuori un amico immaginario da portare sempre in giro e a cui far posto sul divano. Che il cibo ed i relativi nuovi sapori non sempre vengano apprezzati da subito. Che il ciuccio, precedentemente abbandonato, torni prepotentemente nella quotidianità. Che una bimba di due anni faccia una scenata perché la scorta di biscotti italiani è finita. Che  tua figlia, la più piccola, non sappia cosa sia il bidet.
Una fase di assestamento è da considerarsi assolutamente normale ma è  altrettanto inutile negare che si venga assaliti da mille preoccupazioni.
Proprio in virtù di tante perplessità e di tanti dubbi  ho trascorso molto tempo ad osservare le mie figlie, cercando di carpire ogni loro possibile segnale di disagio derivante  da un cambiamento così drastico. Tuttavia quel che mi è sempre stato restituito è la naturalezza dei bambini nell’adattamento e nell’accoglienza.
Quel che più  di tutto mi ha colpita è la loro incredibile capacità:
di affidarsi ai pochi punti fermi e lasciare che tutto intorno cambi, adeguandosi ed integrandosi;
di non farsi intimorire da una nuova lingua ma permettere che le parole, le espressioni ed i suoni  diventino familiari fino ad acquisirne una perfetta padronanza;
di lasciare che gli altri bambini ti prendano per mano e ti aiutino a capire;
di abbandonarsi alla curiosità per le abitudini ed i modi di fare differenti;
di sottolineare le differenze ma accettandole senza giudizio;
di non avere fretta;
di concedere al gioco l’incredibile magia di unire a prescindere dalla comprensione reciproca.

Bimbi Expat_01

Bimbi Expat__02

Bimbi Expat__03

Bimbi Expat__04

Bimbi Expat__05

Bimbi Expat__06

Difficilmente dimenticherò il primo giorno di scuola alla Maternelle. Sarò  sempre grata alla curiosità festante dei bambini che ci hanno letteralmente accolto quando eravamo intimorite e spaesate.  Perché il mondo dei bambini è strabiliante ed avvolgente in un modo che purtroppo noi adulti spesso dimentichiamo.
Ora da pochi mesi siamo tornate in Italia, ma i nostri due anni di vita in Francia ci hanno regalato un bagaglio di ricchezza e di bellezza che ci accompagneranno sempre, insieme alle tante foto scattate a cristallizarne il ricordo.

Bianca Spina

Mi chiamo Bianca sono napoletana ma vivo a Roma. Sono appena rientrata
in Italia dopo un periodo di vita da Expat in Francia, una parentesi
intensa e meravigliosa. Mamma di due bimbe, porto dei grandi occhiali
rossi, amo camminare guardando in su, osservare, fotografare e
raccontare. Cerco di coltivare il buonumore e  subisco il fascino
ineluttabile della gentilezza e del sorriso.
Blog 
Twitter
Instagram
Facebook

Top
Our Brands