26.10.2015

Luoghi abbandonati con lo smartphone

26.10.2015

Luoghi abbandonati con lo smartphone

Foto 1

Se passando davanti a una casa abbandonata vi viene l’istinto di entrare o la curiosità di capire chi ci viveva, se la ruggine e le ragnatele vi chiamano a fotografarle, siete dei potenziali appassionati di Urban Exploration.
L’URBEX è la passione di visitare luoghi e costruzioni abbandonate con l’unico scopo di scattare delle foto uniche e piene di fascino.
Fabbriche, case, ospedali, parchi dei divertimenti sono tra le costruzioni abbandonate che possono diventare dei set fotografici indimenticabili.
Questa foto è stata scattata in un ospedale abbandonato usando un iPhone 4S e Pro HDR ed elaborata utilizzando Vintage Scene. Gli edifici abbandonati vengono spesso utilizzati per servizi fotografici e non è inconsueto trovare dei set abbandonati;  è quello che è successo in questa foto in cui ho riarrangiato elementi di un set precedente per costruire la mia scena.

Accessori ed App

L’iPhone presenta parecchi vantaggi in questo tipo di fotografia: è sempre con voi, è leggero e maneggevole e la sua focale di 35 mm si presta bene alla foto di esterni ed interni delle costruzioni.
Le difficoltà tecniche principali che si possono incontrare sono legate alla scarsità di luce (nei luoghi abbandonati non c’è ovviamente illuminazione) e agli interni angusti dove un super grandangolo farebbe comodo, ma ci sono alcuni accessori che possono aiutarvi.

Un treppiedi e una custodia con attacco (come Klyp+) per il vostro iPhone permettono di scattare con tempi più lunghi utilizzando una app di scatto come come NightCap Pro che è ottimizzata per fotografare in scarsità di luce.

Foto 2

Usando la camera standard dell’iPhone con scarsa luminosità le foto saranno di solito scure, forse mosse e con l’immagine sporcata dal “rumore” che i sensori digitali producono quando la sensibilità (misurata in ISO) viene alzata troppo.
NightCap Pro indirizza questi problemi fornendo alcune caratteristiche uniche:

  • Light boost – aumenta la sensibilità del sensore
  • Grain reduction – riduce l’effetto di grana e rumore tipico degli scatti in luce scarsa
  • Long exposure mode – lunghe esposizioni in manuale

Quando le condizioni di luce sono meno proibitive, ma una stanza è illuminata in modo non uniforme è comunque efficace l’utilizzo di app di scatto in modalità HDR (High Dynamic Range); la fotografia HDR si ottiene facendo più scatti (di solito due o tre) con differenti esposizioni (da sottoesposta a sovraesposta) e poi ricavandone una foto unica con l’esposizione ideale in tutte le zone dell’immagine. Tutto questo viene fatto dall’app, bisogna solo accertarsi che durante gli scatti l’obiettivo non venga mosso.
Ci sono parecchie app HDR per iPhone, la mia preferita è Pro HDR

Foto 3

Questa foto di una scala a chiocciola crollata è stata scattata con un iPhone 4S, Pro HDR e poi elaborata con Phototoaster e Modern Grunge. La modalità HDR ha permesso di avere una luminosità uniforme; un obiettivo aggiuntivo Wide ha permesso di catturare l’interezza della scena.

Un altro accessorio indispensabile per questo tipo di scatti è una luce led portatile (come Lumie), dato che il flash incorporato nell’ iPhone non è sufficiente nella maggior parte dei casi.

Quando invece vi serve una visuale più ampia ci sono degli obiettivi aggiuntivi (come il Wide e il Superwide di Klyp+) che possono ampliare la focale dell’iPhone;  uno degli effetti collaterali di questi obiettivi può essere la deformazione della prospettiva, ma ci sono app come Skrwt che indirizzano questo problema in postproduzione permettendo di ritoccare la geometria della foto.

Foto 4

Foto del portacartoline di una bollatrice di una fabbrica abbandonata, realizzata con iPhone 3gs con Pro HDR poi elaborata con Phototoaster e PicGrunger.

Foto 5

Foto dei corridoi di un ospedale abbandonato.

iPhone 5s con Pro HDR, elaborata con iColorama.

Foto 6

Ambulatorio di un manicomio abbandonato, scattata con iPhone 5s con ProCamera poi elaborata con Snapseed e Deco Sketch. 

Consigli per entrare in edifici abbandonati

La mia regola è di entrare in edifici abbandonati solo in condizioni di chiara legalità e sicurezza. Per seguire questa regola ci sono un po’ di consigli da seguire:

  • Selezionate in anticipo i luoghi abbandonati da visitare verificando che non siano luoghi privati e chiusi. Una ricerca su Internet con la keyword urbex vi permetterà di trovare foto e caratteristiche di location interessanti.
  • Entrate solo in costruzioni aperte; superfluo dire che forzare porte o finestre è un reato.
  • Indossate scarpe robuste e portare delle torce o meglio ancora delle luci led da fronte (si trovano nei negozi di articoli sportivi).
  • Portate delle batterie esterne per ricaricare il vostro smartphone.
  • Uno zaino è meglio di una borsa a tracolla.
  • L’alba e il tramonto come sempre in fotografia sono i momenti di luce migliore: penetrando in modo trasversale dalle finestre i raggi del sole creano effetti di luce interessanti.
  • Non andate da soli ma in gruppo, non si sa chi si può incontrare; esistono dei gruppi di appassionati di urbex che organizzano spedizioni a cui potete aggregarvi.
  • “Portate via con voi solo immagini, lasciate solo le impronte dei vostri piedi.”

 Davide Capponi

Davide Capponi è un manager prestato alla fotografia mobile e appassionato di postprocessing; le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero, e pubblicate su quotidiani e periodici italiani. È membro fondatore del New Era Museum http://neweramuseum.org/. Potete mettervi in contatto con Davide sul suo bloghttp://davidecapponi.com/, su Instagram http://instagram.com/rubicorno/, su Facebook https://www.facebook.com/davidecapponi.iphoneography e su Twitter https://twitter.com/Rubicorno

 

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