12.04.2016

Meglio tardi che mai! Elogio del monopiede

12.04.2016

Meglio tardi che mai! Elogio del monopiede

Se qualche anno fa avessi dato la giusta importanza all’uso del monopiede, ora nell’archivio fotografico avrei qualche foto in più da utilizzare per il mio lavoro! Per problemi di spazio e di peso durante i primi viaggi realizzati per visitare e fotografare giardini non ho mai portato con me il treppiede certa che la mia mano potesse essere altrettanto ferma e capace di evitare le piccole vibrazioni.

Purtroppo così facendo ho perso tanti scatti che ad un primo controllo sullo schermo della macchina potevano sembrare corretti e invece verificati sul computer ne veniva evidenziato il micromosso.

Immaginate la rabbia e la delusione di vedere sprecate fotografie che ritraggono particolari o visioni intere di giardini che si trovano a molti chilometri di distanza, scatti perduti che magari non avrò più la possibilità di realizzare.

foto 1

foto 2

Come si dice, l’esperienza insegna e per non perdere altro prezioso materiale ho deciso di aggiungere al mio corredo un monopiede.

foto  0. jpg

Tra le tante proposte sul mercato non è stata facile la scelta, cercavo un prodotto di qualità che durasse nel tempo, ovviamente leggero ed infine ma non per ultimo, che mi permettesse di scattare fotografie da pochi centimetri da terra fino almeno ad un metro e mezzo di altezza. Per uso professionale preferisco, quando è possibile, acquistare attrezzature di pregio e così ho individuato un modello di monopiede in carbonio a 6 sezioni, performante e leggerissimo (appena 400 grammi, da chiuso misura 36 centimetri) che trova posto in qualsiasi borsa capiente o valigia.

foto 6

Il monopiede offre un punto di appoggio indispensabile soprattutto in condizioni di instabilità come può essere la posizione accovacciata, quella che più utilizzo quando devo riprendere un gruppo di fioriture o quando devo allungare i tempi di posa in caso di luoghi molto ombrosi. Con il monopiede, così come il treppiede, è consigliabile utilizzare la fotocamera con il sistema di stabilizzazione spento.

foto 4

Avrei potuto avvitare direttamente la fotocamera sul monopiede ma scattando prevalentemente in verticale la mia scelta si è orientata verso una testa che mi permettesse un’inclinazione laterale di 90° con piastra a sgancio rapido piccola e leggera ma stabile quanto basta e anche se il modello 494RC2 di Manfrotto è indicato per fotocamere con portata massima fino a 4Kg, con  la mia attrezzatura si comporta egregiamente!

PRODOTTI MENZIONATI: Monopiede Gitzo in carbonio serie 2 6 sezioniTesta Manfrotto a sfera mini nera con attacco rapido RC2

 

Simonetta Chirurgi

Lasciato il mondo della moda, mio primo amore e lavoro, ho scoperto una grande passione per la natura e le piante.
Pratico e sperimento nel bosco-giardino della casa di famiglia nell’entroterra ligure, scrivo e fotografo per alcune riviste di giardinaggio e nel mio blog condivido esperienze ed informazioni con tutti gli amanti del giardino.
A marzo 2015  ho pubblicato ” Buon Gardening! Coltivare piante e fiori in giardino e terrazzo, utilizzare in casa e cucina”.
Ed aprile 2016 “Più orto che giardino, come coltivare verdure felici e fiori gentili” entrambe editi da Mondadori.

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