10.06.2013

Camilla di Zelda was a writer: Amo il vintage

10.06.2013

Camilla di Zelda was a writer: Amo il vintage

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Amo il vintage.
Lo amo perché sono ossessionata dalle storie che intrecciano la trama del tempo con l’ordito delle cose.

Ogni oggetto proviene da un mondo che gli ha regalato un senso, un peso, un valore. Il tempo – e un certo grado di paradosso – ha deciso che si allontanasse dalle mani di chi l’aveva tanto desiderato, diventando altro. Un nuovo senso, dunque. Un diverso peso, un valore nuovo.

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Per la seconda tappa di IN MY SHOES, seguendo il ritmo della mia “nuova” sveglia vintage, ho deciso di portarvi in un posto magico di Milano. Si chiama Penelope e – come il nome ispira – vi aspetta pazientemente, tessendo una tela di piccole magie.
Si tratta di un immenso negozio di usato che si sviluppa lungo un intricato sentiero di vestiti, cappelli, borse miscelati a vari e colorati complementi d’arredo.

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Io ci sono andata senza motivo e ho fatto in modo che l’oggetto più silenzioso, nascosto tra libri polverosi e vasi a forma di gattino, mi trovasse.

Adoro avventurarmi in questi posti perché ho sempre la sensazione che uno strano disegno del destino si occupi di me e mi raggiunga all’improvviso, con una storia da raccontarmi.

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Quello che non smette mai di colpirmi di queste fugaci incursioni nel passato, è il tentativo  di creare un tesoro personale, fatto di poco, fatto di sé e delle proprie passioni. Lettere, fotografie, cartoline e fitti album di ritagli di giornale mi appaiono come tentativi di scandire il passaggio delle stagioni con creatività e amore.

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Quante saranno state le corse impazzite di questi pattini dalle rotelle consumate? Quanti i chilometri, il desiderio di fuga, la tenera sensazione di sentirsi aerei e invincibili?

Quanti i pomeriggi persi ad ascoltare musica dal giradischi? Quanti sogni a occhi aperti e quanta voglia di cantare a squarciagola, indisponendo i vicini e dichiarando così la propria esistenza?

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Gli oggetti sono scrigni di lacrime e gioia, tracce di presenza nel labirintico flusso di storie e volti che caratterizza il mondo. Testimonianze d’amore infinito o proiettili scagliati alla fine di terribili litigate.

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Gli oggetti ci sopravvivono ma non ci dimenticano: portano la nostra storia nelle pieghe sgualcite dei loro confini.
A noi la grande sfida di codificarla e di crearne di nuova.
Alla prossima!

Camilla

xoxo

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