03.06.2013

Camilla di Zelda was a writer: In my shoes

03.06.2013

Camilla di Zelda was a writer: In my shoes

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Buongiorno a tutti!

Questa, per sommi capi, sarei io. In versione invernale, sulla sinistra, e in quella estiva, sulla destra.

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Mi chiamo Camilla, abito a Milano dalla nascita, sono sempre stata alta (tanto che ho conosciuto tutte le ultime file di banchi e gite scolastiche), mi piacciono le canzoni tristi, i film in bianco e nero, la pizza e i colori acrilici da spalmare sulla tela. Mi mangio le unghie a mesi alterni, canto sotto la doccia e divido il mio regno con due pesci rossi chiamati Carlino e Zen mentre Margot, Lola e Beba – tre lumache acquatiche – si occupano di tenere pulito l’acquario.
Sono una giornalista con l’insano vizio di appuntare tutto su taccuini sgualciti, amo fotografare la vita e gestisco Zelda was a writer, un blog dedicato alle mie piccole folgorazioni sulla via di Damasco.
Queste sono le mie scarpe gialle…

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Appese da tempo immemore al chiodo, mi ricordano quanto sia importante continuare a credere nel cammino, avventurandosi ogni giorno lungo controviali e strade meno battute.

Sarò qui per IN MY SHOES, un viaggio in quattro parti tutto dedicato ai piccoli motivi di stupore del mio quotidiano. Si tratta di un leggiadro esercizio di “speleologia sentimentale”, un’occasione in più per credere che i grandi cambiamenti, personali e pubblici, nascono sempre da una sconsiderata ricerca di bellezza e dalla sua condivisione.

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Vi renderete conto da subito che questo breve viaggio non si spingerà oltre i confini del mio sguardo: nella mia casa, lungo le strade della città, vicino alle cose che continuano ad alimentare sorriso e speranza. Vi prenderò per mano per una passeggiata breve ma intesa, che avrà come premio finale un fantastico gelato cioccolato e pistacchio.

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Prima di partire, però, un augurio tutto mio.
Che vi venga voglia di colorare i muri della vostra casa, di personalizzarli con incontri e storie. Che vi si accenda il desiderio di possedere un fiore diverso ogni settimana, che vi prenda l’insano guizzo di canticchiare mentre vi recate sul posto di lavoro. Che un’idea nuova vi colpisca come un bacio in fronte e vi regali la bellissima sensazione del mettere tutto in gioco, del ricominciare.

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Il migliore cammino che si conosca è quello che ha come meta ultima e imprescindibile il proprio naturale e sacrosanto bisogno di felicità. E per questa tipologia di viaggio non conta l’entità dei passi ma solo un ritmo solido e personale… come quello della mia fantastica nuova sveglia vintage.

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Volete accompagnarmi nel paradiso degli oggetti in cui l’ho scovata?
Non perdete la prossima puntata.

Camilla

xoxo

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