30.08.2013

Sforzi in città

30.08.2013

Sforzi in città

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Ho trascorso diversi mesi nella città di Londra mentre lavoravo alla stesura del mio libro “The Square Mile – a photographic portrait of the City”. È stata un’esperienza molto soddisfacente, che mi ha permesso di creare un archivio fotografico di molti splendidi edifici, sia antichi che moderni, che sorgono nel cuore della città.  La parte più antica di Londra si estende a ovest da Temple e Fleet Street fino ad Aldgate e alla Torre di Londra a est, da Smithfield e Barbican a nord, fino al fiume Tamigi a sud.

Fotografia 2: Paternoster Square

Scattare fotografie nella City è un’attività adrenalinica, visto che, per qualche strano motivo, eserciti interi di guardie di sicurezza troppo zelanti mi piombavano addosso quando meno me l’aspettavo! Ho fotografato città per molti anni e mi è capitato alcune volte che delle guardie giurate mi importunassero chiedendomi di consegnare loro la mia macchina fotografica e di cancellare i miei scatti. Per prima cosa, vorrei smentire il mito secondo il quale possono farsi consegnare la vostra macchina fotografica (si tratterebbe di furto), inoltre nemmeno un poliziotto può imporvi di eliminare le vostre fotografie. La legge è chiara in molti Paesi europei: se vi trovare su suolo pubblico, potete scattare fotografie di qualunque cosa, anche di un palazzo privato. Naturalmente, se vi trovate all’interno di una proprietà privata, dovete fare ciò che vi viene richiesto dai proprietari o dai loro rappresentanti.

Le possibilità di scattare fotografie architettoniche nella Square Mile è praticamente infinita: ampie viste della città, minuscoli dettagli, luci e colori, linee guida, angolazioni insolite, strade di notte, contrasti, superfici ecc. A differenza di molti altri generi di fotografia, gli scatti architettonici possono essere ben realizzati con qualsiasi tempo, sia che piova, sia che splenda il sole!

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Quando lavoro in città non uso sempre un treppiede, anche se aiuta ad eliminare eventuali movimenti della macchina fotografica e mi permette di concentrarmi solo sulla composizione; è anche molto utile quando le luci si affievoliscono: preferisco utilizzare un ISO basso e realizzare immagini di buona qualità, piuttosto che scattare fotografie sgranate ricorrendo a un ISO più alto.

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Il problema più grosso da affrontare quando si fotografano edifici è quello delle verticali convergenti. Si tratta di una distorsione che si verifica quando la macchina fotografica è sollevata verso l’alto e dà l’impressione che le linee verticali convergano in cima all’edificio. Per risolvere il problema, di solito mi posiziono un po’ lontana dall’edificio, ma, se questo non è possibile, esagero l’effetto teatrale delle verticali convergenti avvicinandomi il più possibile e tenendo la macchina fotografica in posizione quasi verticale.

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Qualche volta incorporo composizioni diagonali per aggiungere dinamismo alla fotografia, ma cerco di non strafare, perché molte immagini di questo tipo possono rivelarsi confuse. Quando gli stretti vicoli non mi permettevano di fare qualche passo indietro per correggere le verticali convergenti, ho cercato di immortalare le immagini riflesse e la City, che è la parte più antica, ma anche la più moderna di Londra, mi ha offerto molte opportunità di questo tipo!

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Un trucco interessante che uso quando scatto fotografie in città è quello di avvicinarmi all’oggetto in primo piano e di enfatizzarne le dimensioni rispetto allo sfondo. È proprio quello che ho fatto quando ho ritratto la scultura “Giovani amanti”: nella realtà è piuttosto piccola, ma, standole così vicino, ho dato l’impressione che sia incredibilmente grande.

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Le lenti grandangolari sono molto utili per ritrarre la vista della grande città. Il momento che preferisco per scattare queste fotografie è circa 30 minuti dopo il tramonto, mentre il crepuscolo nautico (il sole si sposta da 6 a 12 gradi sotto la linea dell’orizzonte) trasforma il colore del cielo, rendendolo di un blu scuro saturo e le luci della città aggiungono riflessi interessanti e varietà di colori.

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Tutte le altre regole generali della fotografia si applicano anche agli scatti architettonici. Uso linee e ombre per aggiungere dinamismo e movimento, cerco cornici che migliorino l’estetica dell’immagine, scelgo con cura gli accostamenti di colore e mi concentro sulle forme e sui modelli, poiché giocano un ruolo importante nella creazione dell’immagine architettonica.

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Beata Moore

Sull’autrice: Beata Moore è una fotografa professionista e una scrittrice. Ha scritto numerose opere, tra cui “The Channel Islands”, “Portrait of Wimbledon”, “The Square Mile – photographic portrait of the City”,  “Cracow: City of Treasures”, “A Year in the life of the New Forest” e “A Year in the Life of the Cotswolds”.
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