La Grecia ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore. Il mio nonno materno nacque in Grecia e, anche se morì quando avevo poco più di tre anni, la sua influenza su di me è stata enorme. Ho sempre pensato a me stesso come a un greco. Di lui ho dei ricordi vividi, che risalgono a quando avevo due anni. Da piccolo immaginavo di essere un potente eroe greco, come quelli che vedevo nei film. Quando ho avuto la possibilità di recarmi in Grecia per la prima volta, ero elettrizzato all’idea di visitare quella che consideravo la mia antica patria.

Atene ha rappresentato la prima tappa di quest’avventura a lungo attesa. Passeggiare nell’Acropoli di mattina presto, proprio mentre il sole stava sorgendo e prima che arrivassero autobus carichi di turisti mi ha dato la sensazione di vivere in un poema greco. Girovagando con la mia macchina fotografica e poche altre persone nei dintorni (una coppia di guardie e altri due o tre turisti mattinieri), mi sono potuto prendere il tempo necessario a fotografare questi luoghi, culle di antica civiltà, a fondo e accuratamente. Come molti lettori probabilmente sapranno, le ore migliori per scattare fotografie sono quelle che precedono e seguono immediatamente l’alba e il tramonto. Naturalmente questo richiede un piccolo sforzo, soprattutto di mattina, per alzarsi presto, raggiungere la propria destinazione ed essere pronti a usare la macchina fotografica. Tutto quello che vorresti sarebbe dormire o gustare una cena. Lascia che ti dica che ne vale sempre la pena. L’obiettivo è arrivare al luogo di interesse al mattino, prima di tutti gli altri fotografi, e lasciarlo alla sera, dopo che se ne saranno andati.

Mentre mi trovavo ad Atene, ho cercato di recarmi all’Acropoli presto ogni mattina, ma, come in ogni città che ho visitato, mi piace passeggiare tra le vie. Ho raggiunto il distretto di Plaka, passando per il Tempio di Zeus, il museo archeologico e le rovine dell’antica agorà. Dopo pochi giorni passati ad Atene, ho preso un autobus e mi sono diretto a sud, verso un altra famosa città-stato, Sparta, mentre mi avvicinavo a Elika, il paese in cui nacque mio nonno.

Al confronto di Atene, Sparta sembra un piccolo villaggio. Al posto della folla e dell’inquinamento, ho trovato una piccola cittadina con pochi abitanti, abbellita da palme e ampi viali. Deliziosa! Mentre mi trovavo a Sparta, ho fatto una breve gita a Mistra, un antico monastero situato tra le colline a pochi chilometri dalla città.

Dopo un solo giorno a Sparta, ho preso un autobus per Elika. Una volta lì ho conosciuto il sindaco, che parla un inglese perfetto, e mi è stato detto di lasciare il mio bagaglio da qualche parte in strada. Potevo farlo perché nessuno l’avrebbe toccato. In seguito sono stato presentato a molte persone che non parlavano inglese ma sembravano davvero felici di vedermi. Queste splendide persone erano i miei cugini. A Elika ho trovato una famiglia di cui ignoravo l’esistenza. È stata una splendida settimana di mangiate, bevute, partite a backgammon e, ovviamente, fotografia. È stato un piacere passeggiare e i fotografare i paesani senza ricorrere alle inquadrature più utilizzate in quel periodo.

Lavoravo come fotografo freelance da pochi mesi quando mi sono recato in Grecia, ma il viaggio mi ha messo sulla buona strada per diventare un fotografo editoriale e di viaggio. Durante questo viaggio sono cresciuto molto sia personalmente che in ambito fotografico, professionalmente. In quel periodo portavo con me una macchina fotografica ovunque mi recassi e, anche se non potevo scattare fotografie ogni giorno, ero preparato ad ogni evenienza.

Blogger ospite: Ron Colbroth

Ron Colbroth è un ottimo fotografo editoriale, di viaggio, di paesaggi e di belle arti, le cui immagini sono state pubblicate in numerose riviste negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Nutre una grande passione per la cucina e il buon vino.
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