Hai presente quando vedi qualcosa e pensi subito “E’ così semplice e geniale..perchè non ci ho pensato io?”.
Questo è quanto certamente ti succederà quando prenderai in mano “Manfrotto Pocket MP1”, soprattutto se come me hai passato anni ad improvvisare cavalletti per la tua fotocamera con pacchetti di sigarette, libri o ripiani di dubbia stabilità!
Con uno spessore di appena 0,75 centimetri e un peso di soli 30 grammi, Pocket è il più piccolo treppiede attualmente disponibile nel catalogo Manfrotto.
Si, ufficialmente è un treppiede, ma non appena montato ti accorgerai che in realtà assomiglia più ad una vera e propria estensione della tua fotocamera alla quale difficilmente riuscirai a farne a meno.
Pocket è costituito da una basetta opportunamente sagomata in zamak, una lega a base di zinco che garantisce leggerezza e robustezza, alla quale sono applicati tre piedini orientabili individualmente rivestiti in gomma.
L’accoppiamento alla macchina è assicurato da una vite da 1/4” che lo rende di fatto compatibile non solo con tutte le fotocamere moderne, ma anche con la stragrande maggioranza delle fotocamere più datate.
Nonostante sia un oggetto così piccolo, la fattura è davvero pregevole ed è facile trovare rifiniture in qualunque dettaglio: la base metallica è rivestita di vernice protettiva colorata, e sopra di essa sono applicati sei punti di appoggio in gomma ultrasottile per non rigare in alcun modo la fotocamera.
La vite di fissaggio è libera di scorrere assialmente in una guida opportunamente sagomata in modo di adattarsi al foro di fissaggio di tutte le fotocamere, ed una volta fissa la stabilità è garantita da un piccolo ma prezioso o-ring in gomma.
I piedini, anch’essi in gomma antiscivolo, sono fissati alla basetta grazie ad un sistema a molla che sembra decisamente robusto..staremo a vedere.
Infine, sul piedino in gomma centrale è presente il logo Manfrotto che da quel tocco di classe che non guasta.
Beh..a guardarlo sembra davvero perfetto, e con il fatto che posso sceglierlo in ben 7 colorazioni non ho davvero scuse per non riuscire ad abbinarlo alla mia macchina fotografica..ma può un fotografo paesaggista abituato a maltrattare i suoi cavalletti fidarsi di una semplice occhiata?
Certo che no!
Partiamo con quello che sembra il punto debole: i piedini retrattili. Dopo due puntate di Game of Thrones passati ad aprire e chiudere in continuazione uno dei piedini, non ci sono segni di allentamento e una volta selezionata la posizione esatta di apertura, resta assolutamente stabile.
Proviamo così la stabilità, e con una fotocamera compatta di 150 grammi, i piedini in gomma riescono a tenerla perfettamente in posizione ad oltre 30 gradi di inclinazione..non male, e questo non mi fa avere alcun dubbio sulla portata dichiarata di 600 grammi, che per intenderci è quello di una fotocamera Bridge evoluta!
Bene..ma se piove?
Dopo un abbondante lavaggio sotto il rubinetto, lo lascio qualche giorno aperto senza toccarlo: la vernice non ne risente, le molle non presentano segni di ossidazione e i piedini in gomma sono perfetti.
L’ultima prova è una più che dovuta caduta dal secondo piano del mio palazzo (no, la fotocamera l’ho tolta!): lo zamak fa il suo lavoro egregiamente, poiché nonostante l’inevitabile ammaccatura, la struttura non si deforma e l’accoppiamento alla macchina fotografica è semplicemente perfetto.
Insomma, questo Pocket mi stupisce positivamente sotto tutti i punti di vista, e alla fine più che chiedermi quali sono i buoni motivi per doverlo acquistare, mi chiedo se ci sia davvero un motivo per smontarlo dalla mia fotocamera. Mi sa proprio di no: zaino in spalla, Pocket in tasca, e in viaggio per la prossima avventura!
Guest blogger: Francesco Gola
www.francescogola.net