Sensazione di libertà, indipendenza, gioia, leggerezza, viaggiare in bici è un modo autentico di scoprire e conoscere ciò che si attraversa.

In bici si viaggia ad un ritmo lento e più umano, adatto all’incontro e alla condivisione, ideale per fotografare o soffermarsi un attimo in più su un particolare che ci ha colpito.

Durante i 10 mesi di viaggio in bicicletta nel Sud Est Asiatico abbiamo imparato a conoscere cinque diverse nazioni tanto vicine quanto diverse per tradizioni, gastronomia, morfologia, genti…

Della grande Thailandia ricordo con nostalgia i volti sorridenti e bruciati dal sole dei karen nei villaggi del nord ovest, al confine con la Birmania.

Una bambina con una cesta carica di panni sporchi camminava canticchiando parole a me incomprensibili in direzione del torrente, la lunga vasca dove lavare tutto. I suoi occhi scuri si perdevano all’orizzonte alla ricerca di qualcosa che non immagino.

A pochi giorni di distanza da quel momento, a Chiang Mai, si sarebbe tenuto il Loy Kratong, la festa delle lanterne e noi non ce la saremmo persa per niente al mondo. Immortalare gli istanti della festività non è stato affatto facile: la notte scura contornava perfettamente le grandi lanterne illuminate e pronte a prendere il volo verso il cielo, la presenza di poca luce non ha aiutato nella realizzazione di fotografie di buon livello.

In queste situazioni vi consiglierei l’utilizzo di un’ottica abbastanza luminosa, di alzare un pochino gli iso e di porre la macchina fotografica sul cavalletto in modo da immobilizzarla.

Abbiamo provato a scattare delle fotografie ad un monaco che preparava la lanterna prima del volo con tempi abbastanza veloci per non avere una foto mossa… il risultato ci è sembrato carino!

Pedalando verso est abbiamo attraversato il Mekong su strette lance dove le biciclette traballavano pericolosamente, non vi nascondiamo il timore di perderne una nel fiume e vederla portare alla deriva dalla corrente.

Il Laos è una terra incredibile: le strade sono polverose, erte, divertenti da pedalare.

Per chilometri non si trovavano cittadine ma solo piccoli villaggi dove, ospitati dai locali si finiva con lo sfruttare materassino e sacco a pelo. Le guesthouse sono numerose nelle cittadine più turistiche e hanno un costo irrisorio in tutto il Sud Est Asiatico come anche il cibo. Viaggiando in bicicletta poi si riesce a risparmiare anche sul costo dei trasporti. La Natura incontaminata, ricca di colore e di profumo è la vera padrona della terra del milione di elefanti, come viene chiamato il Laos. Nelle foreste vivono ancora la tigre, altri mammiferi non presenti in Europa e volatili dal piumaggio iridato.

Alcune delle perle del Laos da raggiungere in bicicletta e da visitare con calma ed attenzione sono la piccola Luang Prabang, la piana delle misteriose giare di Phonsavan e la Bolaven Plateau dove il profumo del caffè appena tostato ti inebria.

La giungla cambogiana è apparsa nella nostra vita come un fulmine a ciel sereno: polvere rossa, strade senza indicazioni, upupe, antichi templi khmer, ogni cosa profumava di magia.

Dalla finestra della nostra guesthouse, a poche pedalate da un villaggio galleggiante sul lago Tonle Sap, si intuiva un gran tranbusto. Quando il tramonto stava per sopraggiungere e la temperatura risultava più sopportabile sulla pelle ambrata già bruciata dal sole, vedevamo intere famiglie scendere in strada per le ultime commissioni della giornata. Motorini e biciclette, questi mezzi di trasporto oltre ad essere molto comodi nelle ore di punta, sono soggetti ideali per essere fotografati con la tecnica del panning. Dopo aver trovato una posizione parallela al soggetto che si vuole immortalare, è necessario impostare un tempo di scatto piuttosto lento ma non eccessivamente (1/40-1/30 dipende poi dalla velocità del soggetto!). Al momento dello scatto la macchina deve seguire il soggetto alla stessa velocità. Con la tecnica del panning abbiamo scattato alcune fotografie a persone spensierate che pedalavano verso mete sconosciute.

Passavano veloci, evitando gli ostacoli, proseguendo sulla loro strada… Non è mai stato facile realizzare un buon panning e bisogna praticare molto per essere certi di affinare la tecnica.

Il Sud Est Asiatico, se non si includono le grandi città, è un luogo favoloso da girare in bicicletta perché si possono percorrere migliaia di chilometri senza imbattersi mai nel vero traffico. La gente è ospitale e sempre sorridente, si mangia bene pagando poco. E’ importante viaggiare con le pastiglie di ricambio per i freni perché, escluse le capitali e pochi altri luoghi, è difficile procurarsene.

Dalla terra dei Khmer  abbiamo deciso di continuare a pedalare tra le infinite piantagioni di the della Malesia e gli imponenti vulcani indonesiani che con i loro coni sembrano toccare le nuvole.

E’ una bella sensazione quella di degustare una tazza di tè caldo davanti alle distese verdi della preziosa pianta…

Abbiamo camminato sotto la luna piena per raggiungere il cratere del Kawah Ijen all’alba ed avere il privilegio di ammirare il sorgere del sole all’orizzonte appena sopra il lago dell’antica montagna… a Kawah Ijen lavorano decine di portatori di zolfo che con le gerle pesanti, cariche di materia gialla, camminano per oltre venti chilometri ogni giorno.

Abbiamo ripetuto la magica esperienza dell’alba davanti al vulcano Bromo, uno dei più conosciuti dell’isola di Giava mentre, indifferente alle centinaia di persone che lo osservavano, ha iniziato a fumare copiosamente.

Viaggiare in bicicletta per il sud est asiatico è stata un’avventura incredibile ma senza macchina fotografica e treppiede che aiutano a rendere indelebili i ricordi di un viaggio non sarebbe stata di certo la stessa cosa…

Leo e Vero

Leo e Vero sono due instancabili viaggiatori che amano scoprire il mondo in sella ad una bicicletta. Dopo dieci mesi in bici nel sud est asiatico, sono rientrati in Italia ma dedicano ogni momento libero alla bicicletta, al viaggio ed alla fotografia. Hanno viaggiato in lungo e in largo ma sono convinti che il viaggio più bello è sempre quello che deve essere ancora fatto… perché “Perchè viaggiare è ricordare il passato, vivere il presente e sognare il futuro”

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