Un sogno nel cassetto va, prima o poi, tirato fuori e realizzato! Così è stato per noi il viaggio nella “terra dalla lunga nuvola bianca” (Aotearoa), come i Maori definiscono la Nuova Zelanda.

Aotearoa è una terra lontana, esattamente agli antipodi rispetto alla nostra penisola ed è una nazione perfetta per il cicloturismo: strade in ottime condizioni, rispetto per il ciclista e una densità di popolazione molto bassa che rende poco trafficate le arterie di collegamento tra le varie località.

Due mesi, uno per isola, sono stati sufficienti per conoscere, almeno in parte, questo territorio lontano ed allo stesso tempo simile all’Italia. Mare, alpi, ghiacciai, sole e poi vulcani, terme, paesaggi lunari… tutto in poco più di 4000 km di strade, pedalate metro dopo metro.

Paesaggi da favola si sono alternati ad incontri con la fauna locale e questo ha reso necessario l’utilizzo di focali differenti per immortalare con la macchina fotografica le bellezze di Aotearoa. In bici, un chilogrammo in più o in meno conta parecchio e può rallentare di molto la marcia. E’ quindi sempre difficile scegliere tra l’essere più leggeri e l’essere più attrezzati: quasi sempre, nel nostro caso, vince la seconda opzione! Preferiamo rallentare ma trasportare almeno uno zoom teleobiettivo (70-300 mm è un buon compromesso tra qualità, prezzo e peso) ed un treppiedi che ci permettano di immortalare uccelli, mammiferi o cetacei che potrebbero essere avvistati durante il viaggio in bici. Il trasporto di una lente però dev’essere conciliato con i bagagli e con l’alto rischio di urti e danneggiamenti. La soluzione migliore in questo caso è l’utilizzo di un astuccio che protegga l’obiettivo. Inoltre noi per maggior sicurezza generalmente infiliamo l’astuccio tra i vestiti più pesanti che fungono in questo caso da imballaggio.

Tornando al viaggio, abbiamo pedalato la Nuova Zelanda da nord a sud, da Auckland passando per Rotorua, nel cuore pulsante dell’isola del nord, tra sorgenti termali e tradizionali villaggi Maori. Abbiamo esplorato vallate create poco più di cent’anni fa da mastodontiche esplosioni vulcaniche per poi raggiungere la capitale, Wellington. Da qui il battello ci ha condotto nell’isola del sud dove i paesaggi costieri del Queen Charlotte track e quelli dell’Abel Tasman National park ci hanno accolto ed ammaliato.

Abbiamo vagato lungo le rive di fiumi, laghi e mari, ammirando paesaggi cangianti di ora in ora. E’ stata un’emozione raggiungere i passi che valicano le Alpi dell’isola del Sud, in bici al fianco del mitico Mount Cook che estende i suoi piedi ghiacciati fino al mare: splendidi i ghiacciai Franz Josef e Fox sulla costa occidentale.

Pinguini, delfini, capidogli… la fauna acquatica della Nuova Zelanda è variegata e affascinante, così come lo sono i paesaggi costieri del sud: scogliere frastagliate, territori modellati dagli agenti atmosferici e luce perfetta per cogliere ottimi scatti.

Il vantaggio di un viaggio in bici in estate, per noi appassionati di fotografia, è quello di poter pedalare durante il giorno, mentre la luce non è delle migliori e raggiungere la propria meta proprio quando la luce radente del tramonto sta dipingendo il paesaggio scaldandolo e rendendolo perfetto per essere immortalato; allo stesso modo, la ripartenza può avvenire dopo che l’alba ha colorato di rosa il fotogramma che noi aspettavamo.

La Nuova Zelanda ci ha conquistato grazie al suo mix perfetto di strade sceniche da pedalare, salite impegnative, discese divertenti e paesaggi mozzafiato: cosa chiedere di meglio per degli amanti del cicloturismo?!?

Leo e Vero

Leo e Vero sono due instancabili viaggiatori che amano scoprire il mondo in sella ad una bicicletta. Dopo dieci mesi in bici nel sud est asiatico, sono rientrati in Italia ma dedicano ogni momento libero alla bicicletta, al viaggio ed alla fotografia. Hanno viaggiato in lungo e in largo ma sono convinti che il viaggio più bello è sempre quello che deve essere ancora fatto… perché “Perchè viaggiare è ricordare il passato, vivere il presente e sognare il futuro”

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