06.07.2014

Bangkok, un viaggio nei cinque sensi

06.07.2014

Bangkok, un viaggio nei cinque sensi

Buddha Bangkok

Per molti Bangkok rappresenta solo una tappa intermedia, una città a cui dedicare poche ore prima di rilassare mente e corpo sulla sabbia bianca delle isole thailandesi.
Per altri Bangkok significa solo trasgressione, caos o addirittura pericolo.
Eppure basta mettere piede in città per cambiare completamente idea – come è successo alla sottoscritta.

Mi sono follemente innamorata di questa metropoli (anche detta la Città degli Angeli), tanto da inserirla nella “classifica” delle mie città del cuore, tanto da volerci tornare quanto prima per poter dedicare più tempo alla sua esplorazione.

Qual è per me il modo più naturale per descrivere Bangkok? Attraverso i cinque sensi. Sì, perché la Città degli Angeli permette di vivere un’incredibile esperienza sensoriale.

Traffico a Bangkok

Partiamo ovviamente dalla vista. Lo sguardo fluttua tra le bancarelle di street food, tra i volti segnati dei venditori ambulanti e quelli dei passanti per strada, tra il costante ingorgo di macchine coloratissime, le tonalità brillanti dei tuk tuk e quelle dei maestosi templi religiosi.
Si passa dalla confusione tipica delle grandi metropoli alla pace interiore dei fedeli raccolti in preghiera all’interno degli edifici spirituali. E il passaggio è davvero breve: a volte basta solo varcare una porta d’ingresso. Un contrasto davvero splendido.
Il Palazzo Reale è uno dei luoghi imperdibili a Bangkok: una moltitudine di templi, un tripudio di colori, un’esplosione dei sensi.
Qui si incontrano vista (per i colori sfavillanti), tatto (per la piacevole sensazione che regala il pavimento freddo sotto i piedi nudi) e olfatto (per il dolce profumo dei fiori di loto).
In questo posto ogni angolo è fonte di ispirazione, ma questo non legittima a scattare foto come se non ci fosse un domani – e questa è una riflessione che ho maturato nel tempo. Il mio consiglio è quello di respirare l’atmosfera locale, immergersi in essa, sentirsi parte del luogo. All’interno dei templi consiglio di provare a chiudere gli occhi e ascoltare la voce della propria anima. Detto così sembra folle, lo so, ma l’Oriente custodisce un’essenza speciale che permette realmente di mettere a fuoco se stessi.
Solo una volta raggiunta una minima consapevolezza del luogo in cui si è, sarà possibile lasciarsi ispirare per scattare le foto dell’anima. Quelle foto che, una volta a casa, fanno ancora bene al cuore.

Grand Palace Bangkok

Bangkok spiritualità

Bangkok è ricca di spunti interessanti per la fotografia, è vero, ma come ogni città presenta le classiche “interferenze” che potrebbero danneggiare la bellezza delle foto. Pali elettrici e sacchetti della spazzatura – a Bangkok sono spesso lasciati aperti per strada – sono alcuni esempi di tipiche interferenze da evitare durante lo scatto.

Chinatown è una delle mie zone preferite, un groviglio di stradine che non emulano la Cina, ma la rappresentano in maniera autentica. Oltre a pagode, lanternine colorate, ventagli, negozietti e ristorantini tradizionali, Chinatown è anche stravagante. Qui infatti ho visto per la prima volta in assoluto le “estetiste en plein air”, ovvero delle estetiste ambulanti che svolgono la loro attività all’aperto, sotto gli occhi dei passanti. Non sono riuscita a placare il mio desiderio di rubare qualche scatto, ma solo dopo aver gentilmente chiesto il permesso di fotografare. Trovo che questo sia un modo cortese e rispettoso per entrare in contatto con la popolazione locale. Anche perché i thailandesi approvano con un grande sorriso che riempie di gioia.

Bangkok Chinatown

Bangkok stimola anche l’udito. Non solo in maniera prepotente a causa dei clacson per strada, ma anche con l’inconfondibile grazia delle campanelle thailandesi.
La Montagna d’Oro – o Wat Saket – è il mio posto preferito per ascoltare il loro piacevole tintinnio. Queste campanelle sono così diffuse nel Paese perché, secondo la cultura locale, proteggono ed evocano le divinità, allontanando le forze del male ed avvicinando quelle del bene.

Bangkok campane

L’ultimo dei cinque sensi – non in ordine di importanza – è il gusto. Un viaggio tra le economiche bancarelle di street food e la bontà dei sapori locali è d’obbligo. La cucina thailandese, per quanto sia piccante, è davvero gustosa. Un’esperienza fondamentale per completare il viaggio e immergersi pienamente nella cultura del posto.
E se proprio non si tollera il piccante, si può sempre far ricorso alla dolcezza del pad thai – uno dei miei piatti preferiti.
Per non parlare dei frutti insoliti, come il durian e il dragon fuit.

Bangkok Dragonfruit

Vi ho raccontato la mia Bangkok, la Bangkok che emoziona e che stimola la percezione sensoriale. Stimola l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto e la vista. E regala foto che lasciano il segno.
Ogni volta che le rivedo ho i brividi.

Manuela

Mi chiamo Manuela e mi definisco curiosa, entusiasta e irrequieta.
Non mi interessa la perfezione, ma la felicità.
Quando penso che al di là delle quattro mura c’è un mondo da scoprire, vado in estasi. Il solo pensiero che il mondo mi attende mi fa andare in visibilio, mi fa entusiasmare fuori ogni misura. E così da quando ho iniziato a viaggiare non ho mai smesso, ma torno sempre con piacere nella mia terra, la Puglia.
Il mio blog è nato da un’urgenza di scrivere, per dare voce ai pensieri e alle emozioni che accompagnano le mie esperienze.
Amo la fotografia perché mi permette di fissare per sempre attimi ed emozioni.

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