23.10.2014

La macrofotografia non è adatta solo ai fiori!

23.10.2014

La macrofotografia non è adatta solo ai fiori!

Anche se non siete particolarmente interessati alla fotografia culinaria, probabilmente le macro cattureranno il vostro interesse.
La macrofotografia consiste nel ritrarre un soggetto molto da vicino, ingrandendolo per mostrare alcuni dettagli in modo preciso.
Fiori e insetti sono tra i soggetti più amati per questo tipo di scatti, ma se ne possono trovare tanti altri che funzionano benissimo, soprattutto in cucina.
Mi piace ingrandire molto i piatti che sto cucinando: mi sento improvvisamente diventata una lillipuziana e scopro un intero nuovo universo, magico e astratto, proprio come lo desidero.

La strumentazione

Per iniziare con la macrofotografia, avete bisogno di uno zoom apposito che vi permette di arrivare a pochi centimetri dal soggetto senza perdere la messa a fuoco. Questa distanza è la distanza minima di messa a fuoco, che si trova indicata nelle specifiche di ciascuna lente.

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Per questa fotografia ho utilizzato lenti macro da 60 mm f/2.8. Sono lenti EF-S, adatte solamente alle reflex con sensore APS-C. Corrisponderebbe a un sensore full-frame da 90 mm.

Se non volete investire subito in lenti macro, esistono soluzioni alternative.

Prima di tutto ci sono piccoli coperchi che si possono avvitare alle lenti, come filtri che agiscono da lente di ingrandimento. Vi permettono anche di ingrandire il soggetto.

Esistono anche dei tubi di prolunga che si possono inserire tra le lenti e l’obiettivo. Sono anelli di plastica di diverso spessore che si possono utilizzare per aumentare la distanza tra il sensore e le lenti. In questo modo, è possibile avvicinarsi un po’ e ottenere un ingrandimento del soggetto.

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Ecco alcuni tubi di prolunga di diverso spessore. Come potete vedere nell’immagine a destra, non contengono vetro ottico.

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A sinistra potete vedere la mia fotocamera equipaggiata con lenti da 60 mm. A destra, ho aggiunto un tubo di estensione tra le due.

Sulle fotocamere compatte è presente la funzione macro, indicata dall’icona con il fiore. Fate riferimento al manuale di istruzioni per scoprire come usare questa funzione.

Un altro strumento da utilizzare per questo tipo di fotografie è il treppiede, che eviterà sfocature indesiderate. Esatto: più vi avvicinate al soggetto, più dovrete chiudere il diaframma per mantenere una sufficiente profondità di campo e più dovrete compensare la mancanza di luce aumentando il tempo di esposizione.

Lasciate che vi dia un consiglio tecnico: dimenticatevi la messa a fuoco automatica e impostatela manualmente. Quando vi trovate così vicino, le lenti potrebbero non catturare un certo dettaglio. A volte la messa a fuoco di alcune zone è questione di decimi di millimetro. Perciò è preferibile utilizzare la messa a fuoco manuale, per ottenere immagini il più nitide possibile. Se l’immagine non è a fuoco, non riuscirà bene.

Luce

Cosa vi spinge a voler fotografare un soggetto ingrandendolo? Cosa vi ha attirato esattamente di quel soggetto, per sceglierlo? La superficie, la trasparenza, i riflessi, il colore?
Dopo che avrete capito “perché”, dovrete pensare anche a “come”. Come potete esaltare la vera bellezza del soggetto? Proprio come qualsiasi altro tipo di fotografia, è tutta una questione di luce!

Posizionatevi nei pressi di una fonte di luce (una finestra, una porta, una vetrata): dovrete giocare con la luce, forse anche più del solito. Ingrandite il soggetto per osservarlo. Concentratevi attentamente sui dettagli. Girategli attorno e cercate di ricordare ogni visibile differenza. Vi accorgete di come cambiare la posizione del vostro soggetto rispetto alla luce porti a risultati completamente differenti?
Personalmente, divido le luci degli interni in due categorie: frontali e laterali.

L’illuminazione frontale e la retroilluminazione non solo daranno risalto al vostro soggetto, ma saranno molto utili a far emergere le superfici brillanti, inondandole di luce. Nelle fotografie, queste aree sono caratterizzate da uno sbianchimento del colore originale, che diventa bianco.
Inoltre, se volete fotografare l’umidità di un elemento, la retroilluminazione continua ad essere una buona scelta se vi permetterà di mantenere il suo rilievo e il suo colore.
Se la retroilluminazione porta un risultato che è troppo marcato o troppo piatto, posizionate la fonte di luce a metà strada tra la retroilluminazione e l’illuminazione laterale per ottenere risultati diversi. A volte è sufficiente un passo di lato per cambiare completamente l’effetto.

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Fotografia a sinistra: Iso 200 – 1/100s – f/2.8

Fotografia a destra: Iso 200 – 1/80s – f/3.2

A sinistra, ho ritratto una bellissima, perfetta mora. Per esaltarne la luminosità, mi è sembrata una buona idea utilizzare un’illuminazione da dietro. La luce si riflette bene su ogni segmento e le ombre ne accentuano le rotondità. La superficie su cui è posizionato il frutto è altrettanto importante. Il riflesso del piatto bianco permette di generare luce dal basso.

A destra, ho preparato alcune clementine candite. Ho effettuato una classica sessione fotografica per il mio blog, quindi ho equipaggiato il mio obiettivo macro. Mi piace molto il modo in cui il frutto ha catturato la luce. La retroilluminazione mi ha permesso di portare la sua magia unica al soggetto, evidenziando i lampi di luce perlacea che sono il risultato della canditura della frutta (cottura della frutta in zucchero per diversi giorni). Viene voglia di darle un morso!

La luce laterale, cioè posizionata a lato, darà un effetto modellato, e potrete determinare l’intensità di ombre e definizione. Questa luce non metterà in risalto i riflessi, ma mostrerà i veri colori e le vere forme del soggetto.

Potete sperimentare il chiaroscuro, per mettere in ombra una parte della scena e concentrare la luce solo sul soggetto. Per ottenere questo effetto, ricorrete a uno sfondo scuro: grigio, marrone o nero.
D’altra parte, può dare anche risultati molto morbidi, per esempio posizionando un riflettore dalla parte opposta rispetto alla fonte di luce, in modo da non bloccare le ombre. Se non avete un riflettore, potete usare un grosso foglio di alluminio, che funziona altrettanto bene.

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Fotografia a sinistra: Iso 200 – 1/160s – f/2.8

Fotografia a destra: Iso 200 – 1/8s – f/4.5

Sulla sinistra vi propongo una foto che ha come soggetto un cavolo. L’ho posizionato contro uno sfondo scuro, vicino ad una finestra e ne ho fotografato una parte dall’alto. Ricorrendo a una leggera sottoesposizione e a ritocchi di post-elaborazione, sono riuscita a inserire un chiaroscuro, che sottolinea la consistenza delle foglie.

Nell’immagine a destra è ritratto un broccolo romanesco, riconoscibile per la sua forma particolare. La luce posizionata sulla sinistra mette immediatamente in risalto la forma piramidale dei suoi fiori. Ho utilizzato un angolazione bassa, posizionandomi leggermente al di sotto del soggetto per mostrare tutte le sue caratteristiche.

A questo punto dovrete fare una scelta: come posizionare la fonte di luce e a quale distanza? A volte dovrete mediare tra:

  • la vostra intenzione fotografica: cioè l’effetto che vorreste ottenere (morbido, ad alto contrasto, luminoso…),
  • e la luce che valorizza meglio il vostro soggetto.

Il modo migliore per ottenere questo risultato è quello di ritoccare gli scatti: scurite o ammorbidite le ombre, aggiungete luminosità, aumentate il rilievo, intensificate un colore, modificate il contrasto dei colori… Non dimenticatevi questo passaggio, o la vostra fotografia risulterà poco incisiva.

Ovviamente non dovete scattare una singola fotografia! Provate diverse combinazioni: i risultati potrebbero sorprendervi. Potreste cambiare non solo l’orientamento della luce in relazione al soggetto, ma anche spostarvi personalmente: un passo a sinistra, un po’ più in alto, un po’ più a destra…

Cosa volete fotografare?

State cucinando quando, improvvisamente, vi fermate, colpiti da un’idea. Qualcosa ha catturato la vostra attenzione. Smettete immediatamente di cucinare e correte a prendere la vostra fotocamera! Ecco come spesso mi capita di trovare un soggetto: per caso. Potrei semplicemente aver notato un riflesso o un dettaglio che mi affascina: l’ispirazione può arrivare anche dal nulla.
Ecco cosa amo della fotografia. Ci insegna a essere più attenti ai dettagli di ciò che ci circonda e a riconoscere prontamente il potenziale fotografico di un soggetto. La macrofotografia permette anche di notare più chiaramente i piccoli dettagli, e di mostrare ciò che non sempre è visibile a occhio nudo.
In cucina ci sono moltissimi soggetti adatti. Ecco qualche esempio che potrebbe esservi di ispirazione.

Consistenze

La consistenza può spesso rendere la qualità dei vostri scatti più astratta. Potete evidenziare la superficie del prodotto: il corso, la morbidezza, l’umidità, la brillantezza…
Ma fotografare la consistenza significa anche fotografare i colori. Se questi non aggiungono nulla allo scatto, potete optare per il bianco e nero, per accentuare le linee, le curve e la qualità grafica.

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Fotografia a sinistra: Iso 200 – 1/125s – f/2.8

Fotografia a destra: Iso 400 – 1/60s – f/4.5

A sinistra, ho fotografato l’impasto per marshmallow che stavo preparando: mi piaceva la sua consistenza “gommosa”. Ho usato una spatola per dare qualche rilievo alla sua forma. La foto non modificata mi sembrava un po’ banale e il colore beige chiaro della pasta non sembrava renderle giustizia. Il bianco e nero sembrava essere la soluzione giusta per sottolineare le tracce create dai spatola grazie al gioco di ombre e di luce.

La fotografia a destra ritrae un bicchiere il cui interno è rivestito di miele. La difficoltà è stata creare i riflessi luminosi, necessari a esaltare la consistenza del miele, nonostante l’opacità del vetro.

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Iso 200 – 1/60s – f/2.8

In questa immagine il soggetto è lo stesso cavolo di prima, ma ritratto in modo diverso. Mi sono avvicinata alla foglia e la retroilluminazione mostra le sue venature, così da permettere allo spettatore di ammirare le sue asperità e rientranze.

Dettagli

Grazie alla macrofotografia, è possibile esaltare la bellezza di un piatto mostrandone tutti i dettagli. Un pesce potrebbe non sembrare la cosa più appetitosa da fotografare, ma restereste sorpresi dall’eleganza delle sue pinne o dai riflessi “brillanti” delle sue scaglie.
I chicchi all’interno di un baccello di vaniglia, gli strati friabili di un croissant, i semi in una fetta di kiwi… le possibilità sono infinite. Date un’occhiata nella vostra cucina, andare al frigo, vedrete tutti i dettagli che sono in attesa di essere rivelati nelle prossime fotografie!

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Fotografia a sinistra: Iso 400 – 1/160s – f/3.2

Fotografia a destra: Iso 400 – 1/160s – f/4

Stavo scattando una fotografia di un’orata e ho notato la sua pinna caudale e la dorsale. Quindi ho sostituito le lenti e ho potuto mostrare la delicatezza dell’una (a sinistra) e il grado di trasparenza dell’altra (a destra).

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Iso 200 – 1/50s – f/2.8

Stavo preparando del cioccolato colorato con una polvere dorata, quando ho visto questa macchia color oro nell’angolo. Ho scelto di utilizzare un’apertura ampia per focalizzarmi su quel dettaglio.

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Fotografia a sinistra: Iso 400 – 1/80s – f/2.8

Fotografia a destra: Iso 200 – 1/60s – f/3.2

A sinistra, il mio soggetto era un baccello di vaniglia. All’inizio ho tenuto la finestra dietro di me, facendo in modo che il mio corpo non gettasse la sua ombra sul baccello e che la luce facesse risaltare i semi. Il risultato è molto simile nell’aspetto al caviale.

Nell’immagine a destra, ho ritratto dei chicchi di caffè. Ho voluto accentuarne le forme rotonde tramite la retroilluminazione, creando un’atmosfera buia.

Liquidi

Forse i soggetti mi piacciono di più, per via di tutte le possibilità che offrono, sono le gocce di caramello, sciroppo, acqua frizzante, ma anche i cubetti di ghiaccio sono perfetti!
I liquidi sono perfetti per catturare la luce ed è facile farli brillare. Sono un ottimo punto per iniziare.

Fate attenzione allo sfondo e alla superficie su cui poggiate i recipienti: i colori che circondano il soggetto, infatti, potrebbero interferire con la composizione, oppure, al contrario, aggiungere un tocco di magia.

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Fotografia a sinistra: Iso 400 – 1/80s – f/4

Fotografia a destra: Iso 200 – 1/60s – f/4.5

A sinistra, c’è la foto di una goccia di sciroppo di fragola. Ho scattato diverse fotografie, cambiando la mia posizione, per ottenere effetti completamente diversi. Alla fine, questa è la foto che ho tenuto. Questa semplice goccia di sciroppo si trasforma in una perla luccicante, una sorta di pietra preziosa.

A destra, ho posizionato un bicchiere d’acqua frizzante su un tavolo. Volevo fotografare le piccole bolle d’aria intrappolate all’interno del liquido quando ho notato il riflesso sul tavolo. Alla fine ho deciso di arretrare leggermente, così da integrare tutti i diversi elementi, in modo da consentire allo spettatore di capire veramente l’immagine.

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Iso 400 – 1/200s – f/2.8

Per iniziare in modo facile con la macrofotografia, prendete una bottiglia d’acqua quasi vuota, con delle goccioline sulla parte interna della bottiglia. Avvicinatevi, guardate la bottiglia da tutte le angolazioni e iniziate a scattare alcune fotografie. State muovendo i primi passi nel meraviglioso mondo della macrofotografia. Ecco cosa faccio io.

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Iso 400 – 1/100s – f/2.8

Chiudo questo articolo con una seconda immagine di gocce d’acqua su una bottiglia d’acqua. Ho aggiunto un tubo di prolunga alla lente macro per essere in grado di catturare le bollicine sulla bottiglia. L’effetto che produce dà l’impressione che si tratti di una fotografia della Via Lattea con i suoi miliardi di stelle.

Ora avete tutte le chiavi per iniziare a dedicarvi alla macrofotografia nella vostra cucina. Divertitevi!

Dedicherò il prossimo articolo alla post-processazione delle fotografie culinarie.

ChefNini

Con lo pseudonimo di chefNini, Virginie cura il suo blog di cucina fin dal febbraio del 2008. Mette a disposizione le sue originali creazioni, ispirazioni e suggerimenti in articoli istruttivi.
Autodidatta e appassionata ai suoi interessi, ha deciso di lasciare il suo lavoro come sviluppatrice web per dedicarsi esclusivamente al suo blog. Nel settembre del 2011, è diventata un’imprenditrice, offrendo i suoi servizi come realizzatrice, fotografa e scrittrice di cucina.
È anche autrice di un libro sulla fotografia culinaria edito da Pearson.

Blog: www.chefnini.com
Portfolio: portfolio.chefnini.com
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