Il fotografo di strada non dovrebbe mai abituarsi a passeggiare troppo a lungo nelle ampie vie principali di una città.
La cosa migliore da fare è perdersi nei vicoletti e nelle stradine: infatti, di solito è proprio quando si esce dalle strade battute che si fanno le scoperte migliori.
Questo è particolarmente vero per Hanoi, dove ogni piccolo, ventoso vicolo nasconde qualcosa di meraviglioso da scoprire.

Quel giorno stavo passeggiando per il centro di Hanoi dopo pranzo. Ogni giorno la pausa pranzo mi sembra una buona occasione per sgranchirmi le gambe e partire per un’avventura in compagnia della mia fedele fotocamera.
Scatto fotografie di tutto ciò che mi colpisce, senza alcuna idea precisa.
Ehi! Ecco una bicicletta alla mia destra, clic-clic!

Alzo lo sguardo, ed ecco sopra la mia testa quei pericolosissimi cavi dell’alta tensione, clic-clic!

Ho scattato questa fotografia dopo aver lasciato la strada principale per dirigermi verso Pham Su Manh Street, dove, in alcuni giorni della settimana, viene allestito un piccolo mercato.

Proprio in quel momento ho notato quest’uomo dall’aspetto molto fotogenico.
Senza esitare mi sono avvicinata a lui, ho sorriso e gli ho chiesto in vietnamita di scattargli una fotografia perché lo trovavo molto affascinante.

È sembrato sorpreso, ma ha accettato di posare per me.
[SUGGERIMENTO PER LO SCATTO = mi sono avvicinata e ho inquadrato il mio soggetto in un angolo dell’obiettivo, in modo da poter ritrarre anche l’ambiente circostante nell’angolo opposto. In questo caso, sullo sfondo si vede una strada e una venditrice che trasporta la sua merce, la cui presenza contribuisce a creare un contesto per la fotografia.]

Abbiamo riso assieme: io ero felicissima perché ero certa che lo scatto sarebbe riuscito benissimo, lui trascinato dal mio entusiasmo!

Mi sono offerta di inviargli una copia cartacea della fotografia entro una settimana.
Mi ha confidato di non abitare lontano, così l’ho accompagnato a casa, inoltre mi ha detto che quando fossi tornata sarebbe bastato bussare alla porta e l’avrei trovato lì.
Siamo rimasti a chiacchierare qualche minuto e gli ho fatto le domande più ovvie: era sposato? Aveva bambini? Dove viveva la sua famiglia?

Non vedeva i suoi cari molto spesso… Suo figlio viveva a Saigon, nel sud del Paese.
Ho cercato di mantenere leggero il tono della conversazione, ma potevo avvertire la sua solitudine. È importante ricordare che, in Vietnam, le famiglie sono molto unite ed è molto raro che una persona anziana viva sola senza i propri cari accanto (uno dei miei colleghi vietnamiti mi ha detto che è considerato vergognoso lasciare soli gli anziani della propria famiglia).

La mia impressione è stata confermata pochi giorni più tardi. Sono tornata da lui per consegnargli la fotografia stampata alcuni giorni più tardi rispetto a quanto avessi previsto, perché ero stata molto occupata con il lavoro.
Mi stava aspettando, preoccupato che non sarei più tornata.
Ho scattato questa fotografia di fronte alla sua casetta, e, quando una vicina ci è passata accanto, ha sorriso ancora di più, ha alzato la voce e le ha detto che “un’amica straniera era andata a salutarlo”,
come se volesse dimostrarle che non era solo al mondo e che aveva amici che tenevano a lui e lo andavano a trovare di tanto in tanto…

Maïeva Voyage

Maïeva Voyage è un’appassionata fotografa, che ha scoperto le gioie di questo mondo in modo assolutamente casuale 5 anni fa, quando ha ricevuto un regalo che le avrebbe cambiato la vita: una fotocamera Reflex.
In Vietnam, grazie al Photo Club di Hanoi, ha sviluppato le sue tecniche fotografiche.
Quando non sta scattando fotografie di amici e parenti, offre preziosi consigli sul suo blog, con un linguaggio femminile e umile (specialmente quando condivide segreti che ha imparato dai suoi amici o dai suoi fotografi preferiti)
Maïeva Voyage è la nostra autrice ospite del mese di luglio del 2014.