15.12.2015

Fotografare l’architettura

15.12.2015

Fotografare l’architettura

Quante volte si sarà capitato di comprare e aprire riviste di architettura o d’interni per sognare di vivere in quegli spazi comodi e rilassanti. Ma ancor di più, quante volte vi siete chiesti come quelle fotografie possano sembrare impeccabili e ricche di particolari.

Non vi basterà usare un buon programma di fotoritocco, come non basterà un buon progetto architettonico per la realizzazione di belle fotografie. Di sicuro una buona base aiuta, ma è necessario un occhio che sappia interpretare quegli spazi.

Sono ormai due anni che collaboro con l’architetto Mauro Soddu, dello studio Tramas, assieme abbiamo creato non solo una buona amicizia ed un buon rapporto lavorativo, ma un equilibrio rispetto alla sua concezione di architettura, in particolare d’interni, e la mia fotografia.

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Gli strumenti sono la base per eseguire un buon lavoro. La macchina fotografica necessita del supporto di un treppiedi, possibilmente con una testa a tre movimenti per controllare le piccole vibrazioni, una livella a tre assi per le tre direzioni ed almeno un obiettivo decentrabile.

Spesso si fa l’errore di usare un obiettivo grandangolare ma i difetti di quest’ultimo si vedono anche dopo una lunga elaborazione grafica, per esempio nel rispetto delle linee parallele e perpendicolari.

Un altro strumento indispensabile, e forse il più importante, è la pazienza: piccoli e brevi spostamenti fanno la differenza tra una buona fotografia ed una qualsiasi, sia per voi sia per il vostro cliente.

Instaurate un buon rapporto con la persona con cui lavorate. Sapere i suoi gusti, capire il suo lavoro e soprattutto cosa ha voluto esprimere, sono tutti aspetti che potranno rendere il servizio più facile e stimolante. Il rischio, infatti sarà di rendersi conto solo alla fine, di aver dimenticato particolari importanti. Analizzate la pianta dell’edificio, fate un sopraluogo, se riuscite anche due, ed in diversi momenti della giornata.

L’ingresso della luce naturale può risolvere tanti problemi, come crearli. Per gusto personale vi consiglio di non usare luci artificiali, ma uno stop maggiore. Questo sistema permetterà di dare quella luminosità necessaria per esaltare i dettagli. Inoltre chiedete al cliente di fornirvi un render o un fotomontaggio del risultato finale da lui desiderato, in modo da soddisfare al meglio le sue esigenze e capire il suo punto di vista.

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CBB house è uno degli ultimi lavori dell’architetto Soddu, opera della quale ho seguito, anch’io, il processo di costruzione. La documentazione del progetto fa capire al cliente come prende forma la struttura attraverso le sue modifiche, specialmente quelle in corso d’opera. Il progetto si presenta come un intervento di ristrutturazione in un quartiere storico al centro di Cagliari, nella parte bassa della città in prossimità del porto.

La caratteristica principale di quest’architettura è la continuità spaziale, ottenuta attraverso una parete vetrata. Questa soluzione  valorizza gli scorci visivi e, attraverso la luce naturale, mette in risalto la materia, anche grazie all’accostamento del bianco con il travertino.

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Gli oggetti di contrasto sono un portone indiano che collega la stanza da letto con l’ingresso e qualche tono scuro sulla scelta dell’arredamento.

L’ingresso è delimitato da uno specchio a tutt’altezza che nasconde, attraverso un sistema di ante apribili, un secondo spazio per la camera degli ospiti, totalmente distaccata dal resto della casa.

L’ambiente apparentemente freddo, cambia al calare del sole attraverso una luce artificiale calda, diventando la protagonista, porta in risalto un sistema di controsoffittatura e uno di luci a terra che delineano il confine degli spazi suddivisi. Il fotografo non è solo colui che decide la scena, ma è anche colui che la crea. Per questo motivo ho voluto apportare delle modifiche alla casa dal punto di vista dell’oggettistica.

Con l’architetto abbiamo scelto di creare un ambiente confortevole, rivolgendoci ad un artista, Nicola Filia, che lavorasse le ceramiche. Usando come criterio la scelta cromatica, sono state posizionate in angoli dove potessero prendere importanza, abbellendo lo spazio.

Solo terminati questi passaggi, ho deciso di scattare le fotografie. Come accennato precedentemente, è mia abitudine comporre la scena utilizzando le linee parallele e perpendicolari. Spesso le immagini presentano molta staticità. Per renderle più dinamiche faccio compiere alle persone un’azione netta mentre inquadro con una lunga esposizione (apertura focale ampia ed un tempo leggermente lungo, che si aggira al secondo).

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Utilizzo queste ombre in movimento anche per dare un punto di riferimento per la proporzione degli spazi. Alternate dagli scatti frontali a quelli laterali. Per dare percezione della profondità, ho in questo caso, utilizzato il corridoio esaltando le diverse superfici presenti. Il contrasto tra bianco e i colori scuri ha conferito un impatto forte allo sguardo dello spettatore.

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In ambienti stretti se non riesco a scattare fotografie frontali, provo a sovrapporre i vari piani. Questo rende impossibile descrivere fedelmente il luogo, ma incuriosisce lo spettatore che in un secondo momento potrà controllare la scelta architettonica attraverso la pianta.

Non dimenticatevi di usare una focale fissa, con una buona apertura, per qualche dettaglio, nel mio caso utile per far esaltare la materia del travertino. Con questi passaggi ho descritto la situazione ideale per realizzare un progetto completo.

La realtà non rispecchia le nostre esigenze, a volte manca il tempo per seguire alla lettera questo schema, perciò improvvisatevi con qualche idea e siate decisi nelle scelte. Meglio avere poche fotografie, ma con le caratteristiche richieste dal cliente.

Non abbiate la fretta di portare subito il lavoro a casa,  ma abbiate la pazienza e la determinazione di focalizzare l’obbiettivo finale. Solo così potrete ottenere buoni risultati.

I problemi più grossi che incontrerete, se sceglierete di dedicarvi a questa tipologia fotografica, saranno gli angoli stretti: fateveli amici, capirete come sfruttarli al meglio. Uscite dalla struttura facendo valere il vostro prodotto.

Ricordatevi che non sarà solo un lavoro che entrerà a far parte del vostro portfolio o renderà felice il vostro cliente, ma diventerà una presentazione di voi stessi. Per questo il primo consiglio è: divertitevi!

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Cédric Dasesson

Fotografo professionista che tramite i suoi studi in architettura riscopre l’amore per la propria terra. Questo lo porta ad affrontare un lungo percorso attraverso la fotografia concettuale ed architettonica del paesaggio, in particolar modo sull’acqua e sul mare, e a raccontare storie composte da elementi semplici. Il suo canale principale di pubblicizzazione è instagram attraverso il quale lavora con diversi magazine e brand conosciuti a livello internazionale.

Sito web: www.cedricdasesson.com
Facebook: Cédric Dasesson
Instragram: @cedricdasesson

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